Tra le novità una vetrina internazionale. Aziende inglesi, spagnole, finlandesi ed anche statunitensi insieme parteciperanno all’Expo esponendo le foto delle loro pasticcerie”.
Taglio del nastro venerdì 23 alle ore 18 all’ingresso di viale Catania. Da quel momento e per 2 fine settimana il Re pistacchio sarà protagonista.
Imponente l’organizzazione dell’accoglienza. I visitatori potranno lasciare l’auto nel posteggio della zona artigianale e raggiungere comodamente gli stand dell’Expo con i bus navetta della Ferrovia Circumetnea.
Il programma premia l’arte e le iniziative giovanili. Diversi i convegni ma, come ha aggiunto il sindaco Graziano Calanna in occasione della conferenza stampa, potrà subire cambiamenti.
“Stiamo – ha aggiunto il primo cittadino – preparando un grande convegno sul turismo”.
E Bronte è pronta a trasformarsi nella più grande vetrina al verde pistacchio di Bronte, mettendo a disposizione il proprio territorio ed i tanti beni monumentali e culturali che vanta.
BRONTE COSA SI PUO’ VEDERE – COME ARRIVARCI
Per il turista in visita in Sicilia recarsi a Bronte, vuol dire tuffarsi fra i Parchi dell’Etna e dei Nebrodi ricchi di flora e di fauna, incontrare una cucina particolare, scoprire tradizioni che caratterizzano la storia di un popolo che affonda le sue radici nel passato.
Situato sul versante nord-ovest dell’Etna a 54 chilometri da Catania, Bronte, denominata Città del Pistacchio, è raggiungibile da Catania attraverso le Strade statali che costeggiano il versante occidentale dell’Etna, mentre dalla costa ionica attraverso la Ss 120 fino a Randazzo, per poi imboccare la Ss 284. Ma è possibile arrivare a Bronte anche con la Ferrovia Circumetnea, che con il suo antico sbuffare da Catania ci porta fino al centro.
E raggiunta anche da una significativa rete di pullman che giornalmente la collegano con Catania.
E difficile visitare tutti i tesori di Bronte in un solo giorno. Per questo la cittadina offre una variegata ospitalità con diversi alberghi, Bed and breakfast e ristoranti.
BRONTE E LA SUA STORIA
La mitologia vuole che il nome Bronte derivi dalla mitologia con il Ciclope Bronte, ed è così. La storia, invece, racconta come gli abitanti di questa cittadina per anni abbiano vissuto all'ombra di una fraudolenta usurpazione del loro territorio, trasferito nel 1494, con bolla pontificia, a favore dell'Ospedale Maggior di Palermo e nel 1799, con spregiudicata donazione borbonica, a favore di Nelson.
In questo perenne stato di vassallaggio e di grave crisi, era cresciuto un desiderio di rivincita che sfociò nei moti rivoluzionari del 1820 e del 1848, raggiungendo il culmine con la rivolta del 1860 "i fatti di Bronte", soffocati da Nino Bixio con la fucilazione in piazza San Vito di 5 cinque presunti rivoltosi.
L’ETNA
Bronte è la più bella porta del versante nord ovest dell’Etna, grazie all'affascinante strada in basolato lavico che, inerpicandosi sul Vulcano, permette al turista di ammirare il meraviglioso paesaggio di lave cordate della colata del 1651, raggiungere la Grotta della neve e la Casermetta di Piano dei Grilli a quota 1200 metri, punto base per l’escursionismo del Parco dell’Etna e punto di partenza per le escursioni più suggestive.
I NEBRODI
Meno irto rispetto all’Etna il territorio dei Nebrodi è una meravigliosa riserva naturale ed ambientale. Un polmone verde ricco di sorgenti, flora e fauna. Qui le faggete e le sugherete, infatti, la fanno da padrone, adombrando veri e propri angoli di macchia mediterranea.
Una passeggiata fra i sentieri permetterà agli escursionisti di immergersi nella natura scorgendo alcuni animali come l'aquila reale e ristorandosi nei caratteristici rifugi.
IL COLLEGIO CAPIZZI
Fra i monumenti e le istituzioni intrise di storia a Bronte spicca certamente il Real Collegio Capizzi che domina il principale Corso Umberto.
La sua edificazione è il frutto della perseveranza del venerabile Ignazio Capizzi. Centro di cultura fu frequentato da personaggi illustri, tra cui Luigi Capuana. La sua storia ci racconta che fù “Reale istituto borbonico”, ed oggi ospita una ricchissima biblioteca Borbonica con volumi antichi ed atlanti preziosi, l'auditorium dedicato a padre Calanna, la restaurata Cappella dell’Immacolata e la Pinacoteca dal maestro Nunzio Sciavarrello.
LA PINACOTECA
Bronte può essere considerata una piccola capitale delle arti figurative. All'interno del Real Collegio Capizzi si può visitare una delle più belle pinacoteche della Sicilia.
Custodisce, infatti, la collezione del rimpianto maestro Nunzio Sciavarrello, illustre artista brontese.
Il corposo nucleo di opere esposte, ci permette di effettuare un significativo exursus artistico dei maestri del 900 ed in particolare ci regala una preziosa testimonianza del panorama siciliano e nazionale fra secondo e nono decennio del '900.
Una galleria di valore apprezzata anche da Vittorio Sgarbi.
IL CASTELLO NELSON
Il turista che si reca al Castello Nelson non rimarrà deluso. Potrà passeggiare negli stessi viali attraversati dai nobili discendenti dell’ammiraglio inglese Horatio Nelson, godere della visione dell’imponente fabbricato che nasconde le camere private che ci raccontano la lussureggiante vita del tempo e ci mostrano i tanti cimeli preziosi.
I corridoi, infatti, sono impreziositi da quadri, lettere autografe dei reali d’Inghilterra, ordini militari, piani di battaglia e medaglie.
Ma fra tante meraviglie il turista rimarrà affascinato dal “mite” giardino, dalla chiesa di Santa Maria con il suo portale e dal museo della pietra lavica.
PISTACCHIO
Il pistacchio caratterizza Bronte e l’ha resa famosa in tutto il mondo. Introdotto dai saraceni intorno gli anni 1000, ha occupato qualcosa come 4000 ettari di territorio per una produzione biennale che si aggira intorno alle 32 tonnellate. Circa l’1% della produzione mondiale, ma con il vantaggio di essere coltivato sull’Etna dove sole e linfa vitale gli regalano un gusto unico, dall’elevato valore nutrizionale e dal riconoscibilissimo colore verde.
Ciò ha permesso ai pasticceri ed ai cuochi brontesi di dare prova di grande abilità, ed oggi il pistacchio di Bronte si vende anche a New York.
Famosi la filletta, il gelato, i cannoli e la torta al pistacchio
LA FRUTTA FRESCA
L’ agricoltura a Bronte non è solo pistacchio. Nella valle dell'Alto Simeto oltre 1000 ettari di terreno è dedito alla coltivazione di pere e pesche.
Fra le pere, la varietà più coltivata è la Coscia, ma sono presenti anche altre varietà. Famose anche le pesche a pasta gialla e sopratutto la pesca Tabacchiera dell'Etna, riconoscibile perché di forma schiacciata con la buccia rosso vivo e la polpa bianca.
Anche in questo caso il terreno dell’Etna conferisce al frutto un odore intenso ed un sapore dolce delicato ed unico.
LE CHIESE
Tantissime e molto antiche sono le chiese di Bronte che ci tramandano cultura e tradizione.
Vale la pena visitarle per non perdersi il monumento dove giacciono le spoglie del venerabile Ignazio Capizzi che si trovano nella Chiesa del Sacro Cuore, l’imponenza della chiesa Madre e del Santuario dell’Annunziata, patrona di Bronte, e la storia della restaurata chiesa di San Giovanni, importante per il Crocifisso sotto il quale i brontesi di un tempo erano soliti stringere patti, e la bellissima la cappella dedicata a Santa Rosalia.
LA GASTRONOMIA
Non è possibile venire a Bronte senza gustare gli ottimi piatti della sua cucina, tramandata dalla tradizione contadina e quindi ricca di bontà e genuinità.
Chi non ha sentito parlare delle pennette al pistacchio o dei maccheroni conditi con il sugo di coniglio, la così detta pasta «’ncasciata», ovvero maccheroni conditi con i finocchietti selvatici. In qualsiasi ristorante si cucina al meglio il capretto, il coniglio, la salsiccia condita con il finocchietto selvatico ed anche col pistacchio. Chi viene a Bronte e vuole fare uno spuntino velocemente troverà facilmente le buonissime arancine al pistacchio che ovviamente si possono trovare solo nella terra dell’ «Oro verde dop».
I PRODOTTI TIPICI
Bronte ed il suo territorio sono uno scrigno di gusti e sapori unici al mondo. Vale la pena venire qui per fare una scorta settimanale di prodotti tipici, all’insegna del gusto, della bontà e della genuinità. Ci sono carni tenerissime, grazie a bovini, suini ed agnelli allevati nei campi dei Nebrodi. Ci sono formaggi, provole e ricotte che vengono arricchiti con una buona dose di pistacchio.
Il pecorino pepato poi è particolare come il pane casarecchio che qui si inforna ancora rigorosamente nel forno a legna.
L’Addetto stampa
Gaetano Guidotto
Fonte Autore:http://www.comune.bronte.ct.it/Comunicati_stampa/ComunicatiStampa/default.aspx?0*583*0*1